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Produzione Lampade a LED

Produzione Lampade LED, Italia vs Cina

Produzione Lampade LED, Italia vs Cina: una sfida ancora aperta grazie all’incremento della qualità e della quantità dei prodotti di fattura italiana.

L’illuminazione a LED è una tecnologia abbastanza giovane e c’è voluto e ci vorrà del tempo per capire la differenza che intercorre tra la Produzione lampade italiane a LED e la Produzione di Lampade Cinesi.

Scopri in questo articolo interessante le motivazioni per optare in Produzioni Made in Italy.

  • 1 Cenni sulla nascita e lo sviluppo della Tecnologia LED
  • 2 Le motivazioni dell’Investimento nella Produzione di Lampade a LED.
  • 3 La Produzione Lampade a LED nel mercato attuale
  • 4 Italia vs Cina: una sfida aperta

Cenni sulla nascita e lo sviluppo della Tecnologia LED

Nella maggioranza dei paesi industrializzati circa il 20% dell’energia elettrica viene impiegata per la produzione di illuminazione LED e altri dispositivi di produzione energetica a basso costo possono senza dubbio impattare considerevolmente nel costo della domanda totale di energia destinata all’illuminazione, che è destinata a crescere considerevolmente, soprattutto per la richiesta sempre maggiore proveniente dai paesi in via di sviluppo.

In questo senso, sono state le stesse autorità che con provvedimenti appositi hanno costretto gli utenti al passaggio forzato verso tecnologie più efficienti e sostenibili rispetto alle lampadine tradizionali.

Anche in Europa è in vigore dal primo settembre 2018 il Regolamento (CE) 244/2009 che vieta la commercializzazione, nonché la produzione di lampadine alogene. I principali produttori di lampade internazionali hanno colto questa occasione puntando allo sviluppo e all’implementazione della tecnologia LED.

Durante il ventesimo secolo, infatti, l’industria cominciò ad interessarsi sempre di più alla produzione LED e vennero realizzati apparecchi con efficienza sempre più alta e in una gamma di colori sempre maggiore fino a quando, con la realizzazione di LED a luce blu, fu possibile realizzare dispositivi che potevano generare qualsiasi colore.

I continui sviluppi della tecnologia LED hanno spinto sempre più imprese alla commercializzazione di questo tipo di prodotti.

In questo senso, un ruolo di fondamentale importanza è stato svolto dalla Cina, la quale, attualmente il primo produttore di lampade LED in tempi recenti ha deciso di investire sempre maggiori somme nel business della produzione e della commercializzazione di dispositivi LED.

Nonostante ciò, anche in Europa e soprattutto in Italia, si sta cercando di abbattere il primato detenuto dalla Cina nella produzione di lampade LED.

Le soluzioni proposte dal mercato dei produttori di LED cinesi, infatti, riescono ad offrire dei prodotti economici e a buon mercato, ma a discapito di quelli che sono gli standard qualitativi e di design richiesti maggiormente dalla clientela.

Le motivazioni dell’Investimento nella Produzione di Lampade a LED.

C’è da chiedersi come mai i grandi mercati internazionali mettano in gioco ingenti risorse di denaro per lo sviluppo ed il continuo miglioramento della tecnologia LED.

La motivazione principale dell’attenzione riservata a questa particolare fonte di energia è da individuarsi essenzialmente nel grande vantaggio economico che deriva dalla realizzazione lampade a tecnologia LED.

Alcuni dei temi più discussi e controversi della nostra epoca sono l’adattamento del territorio al nuovo sviluppo industriale, il problema dei consumi ed il problema della produzione di C02.

In tal senso, il Protocollo di Kyoto entrato in vigore il 16 febbraio del 2005 ha obbligato i paesi industrializzati ritenuti i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra, a creare politiche, misure e meccanismi finalizzati a rendere più efficiente, pulito e consapevole il nostro consumo di energia.

I produttori di lampade LED sono stati in grado di realizzare prodotti che consentono il risparmio di una grande quantità di energia elettrica a parità di luce emessa rispetto alle obsolete lampade ad incandescenza.

Con tale tecnologia, solo il 5% dell’energia veniva convertita in luce, mentre il resto veniva dissipato in calore, quindi si parla di una bassa efficienza luminosa (8-15 lm/W) e una vita limitata, se confrontata con altri tipi di lampade.

Allo stato dell’arte, l’efficienza luminosa del LED è invece molto più elevata, in quanto oscilla tra i 50/200 lm/W.

Inoltre, sotto il profilo del design, i produttori di LED sono stati in grado di creare dispositivi dotati di una estrema precisione per ciò che attiene l’indirizzamento del flusso luminoso.

La qualità dell’illuminazione nel tempo, peraltro, è di gran lunga superiore rispetto tradizionali lampadine, in quanto i LED presentano un decadimento luminoso dell’ordine del 2% annuo, laddove le altre fonti si attestano intorno al 8/12% annuo.

Quanto appena detto, rende i LED già una ottima tecnologia per l’illuminazione privata, specialmente per l’uso in attività commerciali, dove le ore di utilizzo risultano più elevate. In questo senso va rilevato che i produttori non si stanno concentrando esclusivamente nel settore della realizzazione lampade.

Infatti nei grandi ambienti industriali si sta diffondendo il metodo di illuminazione a moduli, che risultano attualmente più performanti in termini di durata, efficienza nonché in qualità della luce.

Per questi motivi, in tempi recenti si è creata una agguerrita concorrenza tra i diversi produttori. Illuminazione a LED e produzione di energia pulita sono infatti alcuni dei campi in cui si creando un nuovo business ricco di opportunità.

La Produzione Lampade a LED nel mercato attuale

L’introduzione della nuova tecnologia a LED ha causato un mutamento delle dinamiche nel mercato internazionale.

Secondo quanto emerge dal rapporto il mercato mondiale dei LED e degli apparecchi per illuminazione nel 2017, la quota media di consumo di illuminazione LED sul totale di consumo mondiale è stimata intorno al 54%.

Il rapporto, giunto alla nona edizione, si basa su oltre 300 interviste con i principali produttori di luci LED e rivenditori di apparecchi per illuminazione in tutto il mondo durante la prima metà del 2017, oltre a dati statistici e un database interno sul mercato dell’illuminazione che CSIL aggiorna da più di 20 anni.

CSIL prevede che la crescita media annua del mercato mondiale degli apparecchi di illuminazione nei prossimi anni si attesterà intorno al 3%.

A causa della sempre maggiore richiesta della produzione, lampade LED e dispositivi di illuminazione ecologica hanno subito un rapido incremento di vendite.

Tale circostanza ha altresì causato una improvvisa proliferazione di produttori ed esportatori di questo tipo di prodotti.

In particolare, grazie alle caratteristiche proprie dei prodotti illuminazione a LED ovvero dimensioni ridotte dei componendi di base differenti modalità di connessione è stata possibile la realizzazione di nuove tipologie di soluzioni illuminotecniche.

Un esempio in questo senso può essere identificato nella realizzazione di lampade a striscia flessibile, che attualmente viene largamente impiegata nella maggioranza degli esercizi commerciali.

Altro effetto scaturente dall’aumento della richiesta di tecnologia LED è individuabile nel processo di democratizzazione che sta subendo il settore della produzione di illuminazione a LED.

Il paese in cui questo fenomeno presenta le caratteristiche più marcate, è senza dubbio la Cina, attualmente il principale produttore lampade LED a livello internazionale, che può vantare un valore di export che si aggira attorno ai 24 miliardi di dollari.

Risultano infatti il peggior nemico nella produzione di LED, Cina e anche altri paesi competitivi, con il mercato italiano delle nuove tecnologie iluminotecniche.

Ad oggi, nel paese asiatico è infatti possibile avviare un’ impresa di produzione di lampade a LED con un bassissimo costo iniziale.

Nonostante la vastissima offerta presente sul mercato, i diversi produttori di tecnologie per l’illuminazione a LED si differenziano tra di loro per la variabilità del livello di qualità dei prodotti utilizzati, anche per questo si sconsiglia l’acquisto di un prodotto proveniente dalla cina, LED ma anche altre soluzioni sia tecnologiche che non.

La differenza nella qualità della componentistica tuttavia si riflette inevitabilmente in una performance differente a livello di stabilità, di durata e di qualità del prodotto finale.

Un esempio in questo senso può essere fornito dalla qualità del diodo utilizzato per la costruzione del prodotto finito. Un diodo di fascia bassa non potrà mai avere la medesima resa, sia in termini di illuminazione che di durata, rispetto ad un diodo di alta qualità.

In genere, molti dei produttori di lampade esteri, soprattutto cinesi, si devono inoltre rapportare con le imprese di assemblaggio e spesso tale rapporto lavorativo presenta numerose possibilità di conflitto.

In Cina, grazie a diversi fattori, come ad esempio il basso costo della manodopera e la poca regolamentazione in ambito ambientale, si è sviluppata una fitta rete di assemblatori che hanno reso lo stato dell’Asia Orientale uno dei principali poli commerciali per l’assemblaggio di questo tipo di prodotti.

Queste aziende si caratterizzano per il fatto di essere solitamente realtà aziendali di piccole dimensioni che tuttavia riescono a spartirsi una grossa fetta del mercato dell’assemblaggio.

Altra caratteristica tipica di queste attività imprenditoriali è data dal fatto che la fabbrica LED cinese di fascia media, non ha a disposizione ampie strutture e mezzi economici tali da consentire di cimentarsi nel business dell’esportazione.

In ragione di ciò, al fine di poter esportare la loro merce in tutto il mondo, i produttori si sono affidati a collaborazioni con importatori di tutto il mondo.

Peraltro, va evidenziato che attualmente grazie all’avvento dell’e-commerce la vendita e la distribuzione dei prodotti basati sulla tecnologia LED è incrementata in maniera esponenziale. Ad ogni modo è estremamente sconsigliato acquistare LED dalla Cina di scarse performance pur di risparmiare anche solo pochi euro.

Internet negli ultimi anni ha rappresentato una fonte di innovazione e sviluppo in tutti gli ambiti sociali e commerciali, e così anche nel mondo della distribuzione dei prodotti di illuminazione LED. Produzione e distribuzione sono state così velocizzate e alcune imprese hanno sfruttato questa risorsa per fornire un’alternativa nelle modalità d’acquisto ai potenziali acquirenti.

L’e-commerce business to consumer (b2c) è uno dei pochi settori che in Italia non ha subito la crisi e che, anzi, ha fatto registrare una crescita del fatturato sugli acquisti di circa il 20%, trend che è destinato a mantenersi su questi livelli anche nei prossimi anni.

Grazie al costante incremento del numero dei produttori di lampade LED, e del moltiplicarsi del numero di imprese di assemblaggio, le realtà imprenditoriali cinesi sono riuscite progressivamente ad affinare ed ampliare le proprie conoscenze e competenze produttive.

Tuttavia, l’accrescimento delle competenze produttive non è stato l’unico effetto derivante dall’aumento di produttori LED, Italia e Cina si contendono ora una diversa fetta di mercato.

Infatti, oltre a queste economie di apprendimento, sfruttate a pieno dai fabbricanti di LED, si è verificata in questo mercato una progressiva tendenza alla riduzione della qualità dei componenti utilizzati per l’assemblaggio dei prodotti.

Di conseguenza il mercato della produzione lampade cinese, pur essendo formalmente in crescita, ha ricevuto una spinta verso il basso per ciò che attiene la qualità media dei prodotti assemblati e poi rivenduti.

Si può constatare come, nei primi anni di commercializzazione, questi prodotti presentassero un livello qualitativo relativamente buono, ma, nel corso degli ultimi, a causa di una richiesta sempre maggiore da parte del mercato, e a causa dell’altissima concorrenza che si è formata nel settore, la qualità dei prodotti ha subito un forte abbassamento.

In sostanza la politica tenuta dai produttori LED cinesi è stata quella di ridurre il prezzo a discapito della qualità. Del resto, nel mercato interno cinese, la differenza di qualità nei prodotti non era un fattore che aveva influenzato le vendite.

Diverso è invece il caso del mercato estero, laddove i consumatori finali, come aziende ed utenti privati, hanno percepito un sensibile abbassamento della qualità dei prodotti, circostanza che vanificava, in parte, gli effetti dell’investimento effettuato.

Un esempio numerico di come questi prodotti a LED abbiano subito, nel corso del tempo, una modificazione in termini di rapporto tra prezzo e prestazione a fronte di una continua e rapida discesa dei prezzi e di una riduzione dell’affidabilità del prodotto è il seguente: 7 anni fa una lampadina LED da 9/10W in sostituzione di una lampada a 60Watt ad incandescenza, aveva un costo di importazione di circa 5€ ed un tempo di vita di 50000 ore.

Attualmente la stessa lampadina ha un costo di importazione di 0,75€ e un tempo di vita tra le 10000 e le 15000 ore.

Peraltro, l’assenza di qualità in materia di prodotti, spesso è coniugata ad uno scarso rispetto delle direttive europee in materia di sicurezza.

Spesso i prodotti acquistati dalla Cina non presentano tutte le certificazioni europee di sicurezza richieste ai produttori LED con sede in Italia e talvolta nei prodotti cinesi sono presenti difetti di marchiatura ed etichettatura.

Tali mancanze generano una violazione della normativa europea ed internazionale in tema di sicurezza, le quali obbligano il produttore LED ad eseguire particolari test di laboratorio per verificare la presenza di rischio per la salute umana.

Qualora venissero riscontrate delle criticità, il produttore di lampade a LED è sempre obbligato ad indicare la classe di rischio in cui rientra il prodotto.

Oltre a questo, esistono dei limiti di emissione da non superare, definiti dalla normativa EN62471 e ripresi in Italia dal D.Lgs. 81/2008 che ne impone l’applicazione nei luoghi di lavoro.

Il danno potenziale della radiazione luminosa varia con la lunghezza d’onda e con la dose ricevuta.

La dose è data dalla potenza per il tempo di esposizione. Una radiazione intensa necessita di meno tempo per causare danni di una di minore intensità.

Considerati i rischi fotobiologici della radiazione ottica, la commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) ha pubblicato i limiti di esposizione per ciascun rischio considerato.

Non si è però tenuto conto della fotosensibilità anormale o della presenza di fotosensibilizzatori nel corpo o sulla pelle (compresi alcuni composti farmaceutici, cosmetici e piante).

Le aziende di produzione di dispositivi LED in Italia sono sottoposte a continui controlli in ordine a tutti i requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa vigente.

Questo significa che acquistando prodotti italiani, si ottengono dei prodotti di qualità migliore e sicuri sotto il profilo di eventuali danni alla salute.

Altro tema rilevante è dato dalla garanzia. Acquistando prodotti esteri, spesse volte, ottenere un rimborso o una riparazione costituisce una impresa ardua e della quale non è sempre assicurata la riuscita.

Grazie alle norme italiane ed europee previste a tutela del consumatore, sarà invece semplice esercitare tutti i diritti derivanti dall’acquisto di prodotti LED e di conseguenza ottenere dal rivenditore il rimborso o la riparazione.

Italia vs Cina: una sfida aperta

Partendo da questi dati è ora possibile comprendere in pieno le ragioni che stanno alla base del decollo dell’industria italiana per la produzione di illuminazione basata su tecnologia LED. Produzione di alta qualità ed una vasta gamma di prodotti hanno portato il nostro paese ad alti livelli competitivi.

L’Italia è infatti è sul podio dei paesi esportatori di apparecchi di illuminazione nel mondo e, stando ai dati in nostro possesso, il nostro paese è destinato a giocare un ruolo di fondamentale importanza in questo campo.

Attualmente, in base al 7° Rapporto Csil sul mercato mondiale dei LED e degli apparecchi per l’illuminazione, l’Italia si piazza al terzo posto tra gli esportatori mondiali del settore illuminazione, subito dopo Germania e Cina.

Sempre secondo il rapporto Csil, il consumo mondiale di apparecchi per illuminazione a LED nel 2015 valeva 35 miliardi di dollari, pari a circa il 40% del consumo mondiale di apparecchi per illuminazione e, secondo stime CSIL, raggiungerà i 70 miliardi di dollari nel 2020.

I notevoli progressi della tecnologia LED avvenuti in questi anni, hanno sconvolto gli equilibri di mercato preesistenti.

Alcune delle cause che hanno generato una crescita esponenziale del mercato sono possono individuarsi negli incentivi e finanziamenti pubblici per l’illuminazione a LED e nella firma della convenzione internazionale di Minimata per l’eliminazione del mercurio.

Riguardo al primo punto, va specificato che attualmente l’adozione di tecnologia LED in contesti aziendali è fortemente incentivata da numerose agevolazioni fiscali.

Tra queste si ricordano credito di imposta, di cui è possibile beneficiare fino al 40% in alcune aree disagiate come quelle del Mezzogiorno.

Si tratta di un’agevolazione sulle imposte dovute dall’azienda: una volta verificati tutti i requisiti, l’azienda riceve un credito pari alla percentuale prevista.

Un altro incentivo particolarmente interessante è quello rappresentato dai Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Conosciuti anche come Certificati Bianchi, sono titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici ottenuti negli usi finali di energia a seguito della realizzazione di interventi di riqualificazione energetica.

Va ricordato che esistono ulteriori agevolazioni fiscali per l’illuminazione a LED messe a disposizione dalle singole regioni attraverso i fondi europei per l’efficienza energetica che prevedono diverse forme di finanziamento, anche cumulabili tra loro.

Per quanto attiene invece, la convenzione di Minamata, essa è un accordo siglato da grandi potenze internazionali tra cui l’Italia per la progressiva eliminazione del mercurio dai prodotti commerciali.

In base a tale accordo entro il 2020 molti prodotti contenenti mercurio dovranno essere tolti dal mercato. Ad esempio i vecchi termometri, le lampade fluorescenti e i prodotti legati alla videoproiezione.

Questo segna una svolta importante per lo sviluppo della tecnologia LED, perché molti di questi prodotti possono essere sostituiti con l’adozione di dispositivi a diodi privi di effetti nocivi sull’ambiente e sull’uomo.

Se fino agli anni 2000 il mercato della tecnologia vedeva la Cina in cima alla lista dei produttori lampade a LED, attualmente gli equilibri del mercato stanno mutando, questo fa capire anche la scarsa qualità del prodotto sotto l aspetto tecnico, in quanto trovare per i LED cinesi prezzi così estremamente bassi, le performance del prodotto non saranno impeccabili.

Un ruolo di fondamentale importanza in questo processo è giocato dall’Italia. Il nostro paese, infatti, si sta distinguendo per la qualità e la quantità dei prodotti LED esportati e la tecnologia italiana, sempre in continua evoluzione e miglioramento sta attirando una sempre maggiore attenzione su di sé.

Parte di questa ascesa è dovuta senza dubbio dalla costante cura ed attenzione ai dettagli tipici del Made in Italy.

Le richieste del mercato sono infatti sempre più orientate verso soluzioni che non siano solamente ecosostenibili, ma che siano anche caratterizzate da una certa cura per i dettagli estetici.

Oltre a questo, il mercato italiano si distingue per il continuo e costante sviluppo di tecnologie di smart lighting, ovvero la possibilità di interagire in maniera intelligente con i dispositivi di illuminazione.

Queste nuove frontiere e questi tratti distintivi della produzione lampade LED italiane, riescono a rendere il nostro paese una potenza competitiva nell’ambito della illuminotecnica e consentono di sostenere la sfida con le grandi potenze economiche provenienti dai paesi asiatici.

Italia vs Cina, qualità contro quantità. Questa è la sfida che il settore della produzione LED italiano sta affrontando nel mercato internazionale.

Ed in questo senso la richieste del mercato stanno cambiando velocemente.

Se in precedenza si poteva riscontrare una preferenza per prodotti di qualità inferiore ma con costi iniziali ridotti, in questo momento storico i consumatori sono sempre più orientati a prediligere soluzioni che consentano una maggiore stabilità e sicurezza del prodotto finale.

Le opportunità di sviluppo migliori per i produttori italiani di lampade LED sono attualmente collocate nel mercato dei Paesi Asiatici, laddove si prevede una crescita di reddito maggiore e dunque una maggiore capacità di acquisto.

I dispositivi prodotti dal mercato italiano, infatti, puntando alla qualità del prodotto finale, sia in termini di stabilità, sia in termini di durata, saranno in grado di attrarre tutta la fascia alta del mercato asiatico.

Peraltro il nostro paese ha saputo distinguersi per l’innovatività dell’offerta sia sotto il profilo tecnologico, sia sotto il profilo estetico, qualità che consentono ai prodotti italiani di inserirsi agevolmente anche nel mercato della produzione LED domestica e non solo industriale.

Il punto forte dell’industria italiana, differentemente da quella cinese, è dato dalla particolare attenzione che viene riservata alla cura dei particolari, all’effetto estetico finale del prodotto ed alla qualità che quest’ultimo riesce a garantire nel tempo.

Inoltre, il mercato LED Italia è sempre alla ricerca di nuove soluzioni tecniche, nuove applicazioni, nuove possibilità di connettere le sorgenti luminose ad altri dispositivi aumentandone il controllo e i consumi.

Grazie all’interazione tra domotica e dispositivi di illuminazione effettuata dalle aziende LED, Italia e Germania si sono distinte nel miglioramento delle performance dei prodotti, e tale settore è destinato inevitabilmente a subire un sempre maggiore sviluppo.

I sistemi di illuminazione intelligente più evoluti, possono infatti garantire la riduzione dei costi di gestione.

In questo senso le tendenze del cosiddetto smart lighting prevedono che nel 2019, si verificherà un incremento delle vendite dei sistemi smart integrati nell’apparecchio.

Il controllo si baserà su Bluetooth o wi-fi ed i comandi si baseranno su algoritmi di autoapprendimento tecnologia già ampiamente utilizzata nei termostati.

Sarà così possibile regolare l’illuminazione e altro con l’utilizzo dello smartphone. Verranno implementati gli standard si sicurezza e si assisterà ad un sempre maggiore utilizzo dei sistemi LI-FI.

Questi sistemi, lanciati nel 2017 consentiranno di comunicare e diffondere Internet attraverso la luce.

E’ un mondo in costante crescita ed espansione, la cui dinamicità si traduce in un motore per il mercato del settore.

Esempio concreto di questo, è dato dal fatto che negli ultimi anni la percentuale di utilizzo di prodotti basati su tecnologia LED in ambito domestico è cresciuta dal 7 al 10%.

Si è avuta una crescita esponenziale anche nell’ambito di prodotti non destinati all’uso domestico e dunque sistemi di illuminazione di strade, parchi, hotel e negozi.

In questo senso si aprirà per i fornitori italiani, la possibilità di riuscire a trovare accordi con gli enti pubblici, fattore questo che genererà inevitabilmente una maggiore richiesta di questo tipo di tecnologia.

L’illuminazione pubblica, infatti, costa ai contribuenti circa due miliardi di euro l’anno e grava prevalentemente sulle finanze dei Comuni. Il consumo annuo pro capite per illuminazione pubblica in Italia è di 107 kWh.

Altro dato di fondamentale rilevanza è quello che riguarda i prodotti di illuminazione impiegati nelle nuove costruzioni edilizie e nelle nuove ristrutturazioni.

Il 95% degli impianti ristrutturati viene infatti servito da lampadine LED, Italia e Germania sono in questo senso delle pioniere del campo.

Tutti questi elementi consentono di affermare che il settore della realizzazione lampade a LED subirà nei prossimi anni ulteriori sviluppi e miglioramenti.

Il nostro paese, puntando sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti come punto di forza non si è fatto cogliere impreparato e la sfida Italia vs Cina per il mercato di produzione lampade LED può dirsi soltanto iniziata.

Tuttavia chi avesse anche solo il pensiero di acquistare lampadine LED cinesi per i bassi costi è meglio che abbandoni subito l’idea.

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