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I cavi nei processi industriali: tipologie e applicazioni

alcuni cavi industriali

Le reti di cablaggio rappresentano un apparato fondamentale dell’industria moderna: senza conduttori affidabili, sensori, motori e sistemi di controllo perderebbero coordinazione ed efficienza. Ogni tipologia di cavo svolge un compito preciso, dalla conduzione di segnali all’alimentazione di presse da molte centinaia di kilowatt.

I cavi hanno caratteristiche costruttive che si basano su differenti requisiti di resistenza meccanica, compatibilità elettromagnetica e tolleranza rispetto agli agenti esterni. Ma quali sono le principali famiglie di cavi industriali? E quali criteri possono guidare verso la loro scelta, tenendo conto del fattore dell’innovazione e di quello della sicurezza?

Cavi per termocoppie: precisione nel controllo della temperatura

Per monitorare forni o linee di trattamento termico servono collegamenti in grado di trasportare differenze di potenziale dell’ordine di pochi microvolt senza alternarne il valore. Il conduttore, realizzato con la stessa lega della termocoppia, deve mantenere stabilità di giunzione lungo tragitti che, nelle fabbriche, superano spesso le decine di metri.

È importante fare riferimento a fornitori che mettono a disposizione prodotti di qualità, per l’affidabilità del sistema e per garantire la sicurezza nelle operazioni di produzione. Caviterm, azienda specializzata in cavi per termocoppie, dal 1981 progetta e fornisce soluzioni su misura con isolanti capaci di resistere a temperature molto alte, comuni in ambito industriale.

Tre fattori, in particolare, sono fondamentali: l’uso di coppie per ridurre le interferenze, la schermatura a copertura elevata e il rivestimento esterno che respinge oli, sostanze abrasive e umidità. Quando l’esattezza termometrica incide direttamente sulla qualità del prodotto finito, investire in un cablaggio adeguato vuol dire ridurre gli scarti ed eventuali fermi di linea.

Cavi di potenza per alimentare macchinari

Motori asincroni, inverter e trasformatori necessitano di conduttori che siano in grado di sopportare correnti elevate e cicli di avviamento frequenti. La sezione in rame o alluminio deve dissipare calore in modo uniforme, mentre la guaina esterna protegge da oli minerali, trucioli metallici e raggi ultravioletti nelle installazioni all’aperto.

Negli impianti pesanti si ricorre a cavi in acciaio per aumentare la resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Nei robot, al contrario, si preferiscono cavi flessibili con raggio di curvatura ridotto, certificati per milioni di cicli. Un’attenzione particolare spetta alla capacità di limitare la propagazione dell’incendio: esistono apposite guaine che riducono fumi tossici e corrosivi, rendendo più semplici l’evacuazione del personale e la protezione delle apparecchiature.

Cavi di controllo per la comunicazione interna

Pulsantiere e valvole scambiano costantemente informazioni che devono viaggiare immuni da disturbi elettromagnetici. Per ottenere questo risultato si impiegano coppie schermate con nastro di alluminio. La codifica cromatica dei conduttori permette una semplice messa in servizio, mentre la numerazione a laser previene errori di interpretazione dopo anni di uso.

Nei quadri elettrici compatti tornano utili cavi a ridotto diametro, con isolanti che sopportano temperature di esercizio alte senza perdere flessibilità.

Cavi resistenti a fattori ambientali estremi

Ci sono anche delle situazioni in cui, nell’ambito dell’industria, si ha a che fare con fattori ambientali estremi. Basti pensare ai forni siderurgici, alle piattaforme offshore, alle miniere, alle camere bianche, tutti ambienti che obbligano a scegliere materiali isolanti specifici.

Nel primo caso sono indispensabili guaine in fibra di vetro con silicone, che si possono abbinare a barriere che mantengono la continuità elettrica anche dopo brevi contatti con fiamme.

In atmosfera marina, un rivestimento in neoprene difende dall’azione combinata di acqua salmastra e luce solare. Nei tunnel di miniera, dove la presenza di gas richiede certificazioni specifiche, si preferisce la gomma isolante con additivi antistatici. Le camere bianche, infine, necessitano di cavi privi di plasticizzanti volatili: l’uso di fluoropolimeri impedisce il rilascio di particelle che potrebbero contaminare semiconduttori o farmaci.

Affidarsi a collaboratori e fornitori con elevate competenze nel settore consente di accedere a soluzioni personalizzate e a un supporto tecnico che semplifica l’installazione dei sistemi basati sui cavi.

Manutenzione predittiva: i vantaggi del machine learning nella prevenzione dei fermi macchina industriali

Alcune macchine

Gli imprenditori che operano nel campo industriale e hanno a che fare ogni giorno con macchinari come i condizionatori di precisione, hanno visto il loro mondo, negli ultimi anni, investito da diversi cambiamenti importanti.

Una delle innovazioni più dirompenti è stata l’arrivo del machine learning come punto di riferimento per l’esecuzione della manutenzione predittiva (se non hai ancora un partner affidabile per quanto riguarda quest’ultima mansione, contatta Emmetre, centro di manutenzione di impianti di condiziomento industriali).

Con l’implementazione del machine learning, è ormai possibile passare dall’esecuzione di interventi manutentivi a cadenze temporali regolari, la cosiddetta manutenzione preventiva, a un approccio basato sull’analisi puntuale dei dati.

Grazie ad essi, si può avere una visione chiara in merito al momento in cui l’intero macchinario o uno o più dei suoi componenti possono andare incontro a un guasto.

Il vantaggio principale è una pianificazione che, a ragione, può essere definita proattiva, con un impatto positivo sulla riduzione dei rischi di fermo macchina, evenienze che comportano costi importanti e che fanno perdere tantissimo terreno dal punto di vista della competitività.

Come funziona il machine learning sulle macchine industriali?

A questo punto, è più che naturale chiedersi come funziona il machine learning sulle macchine industriali, dai già citati condizionatori di precisione a svariate tipologie di impianti.

Si parte, come già detto, con la raccolta dei dati. Su ogni macchinario coinvolto nel monitoraggio vengono installati sensori ad hoc che controllano diversi parametri delle sue performance.

Tra questi rientra, per esempio, la temperatura a cui l’impianto lavora, così come la frequenza e l’intensità delle vibrazioni.

Questa grande mole di dati viene poi sottoposta al lavoro di algoritmi che sono in grado, a partire da determinati pattern, di calcolare le probabilità, a breve, medio e lungo termine, del verificarsi di anomalie.

I vantaggi pratici

Ecco i principali vantaggi pratici che derivano dal ricorso al machine learning per la manutenzione predittiva di macchinari industriali.

  • Abbattimento dei costi: un fermo macchina non previsto è un costo non solo dal punto di vista della perdita di guadagno per eventuali prodotti non venduti, ma anche per quanto riguarda gli oneri economici da sostenere per acquistare nuovi pezzi e integrarli nel sistema dell’impianto.
  • Maggior sicurezza: avere a che fare con fermi macchina improvvisi può rappresentare, in alcuni casi, un problema per la sicurezza in azienda.
  • Maggiore sostenibilità ambientale grazie a impianti che lavorano meglio, in meno tempo e impiegando meno risorse.

Da non dimenticare è anche un altro aspetto cruciale: il ROI più elevato. Attraverso la prevenzione dei fermi macchina inaspettati, la sinergia tra machine learning e procedure di manutenzione predittiva degli impianti industriali consente di allungare la vita utile degli asset aziendali.

Di conseguenza, l’imprenditore che ha investito può apprezzare, nel tempo, un ritorno più consistente.

Cosa sapere sugli algoritmi?

In questo nostro piccolo excursus dedicato a una delle più importanti innovazioni in campo industriale negli ultimi anni, non può mancare un cenno più approfondito agli algoritmi di machine learning.

Sono diverse le tipologie esistenti. Si va dalle reti neurali agli alberi decisionali, algoritmi di apprendimento supervisionati non parametrici utilizzati per diverse tipologie di attività, da quelle di classificazione a quelle di regressione.

Caratterizzati da una struttura gerarchica ad albero, hanno un nodo radice, dei rami, dei nodi interni e dei nodi foglia.

Tra gli altri algoritmi utilizzati dal machine learning nel monitoraggio dei macchinari industriali, troviamo anche i modelli di regressione e gli algoritmi di clustering.

Come scegliere? Ovviamente si tratta di una decisione che richiede conoscenze tecniche estremamente avanzate e che dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di guasto da prevenire e la natura dei dati oggetto dell’analisi.

I modelli sopra citati vengono opportunamente addestrati e, nel corso del tempo, costantemente ottimizzati.

Bobine di plastica: principali tipologie e possibili applicazioni

Bobine di plastica

In molti settori industriali, le bobine di plastica sono fondamentali, perché consentono di avvolgere, di proteggere e di organizzare pellicole e materiali destinati a vari scopi produttivi. Alcune aziende si basano in larga misura su questo tipo di supporto per preparare articoli confezionati in modo sicuro e ordinato, mentre altre ne sfruttano la flessibilità per semplificare le operazioni di stoccaggio e trasporto.

Attualmente esistono bobine capaci di soddisfare esigenze anche molto specifiche, con un’attenzione particolare nei confronti dell’ottimizzazione delle risorse. A questo proposito, un esempio di realtà consolidata è Cipolla F.lli srl, azienda specializzata nella lavorazione del film di polipropilene, con una lunga esperienza nel settore, che consente di garantire la gestione di film flessibili di ottima qualità, compostabili e riciclabili, destinati a vari settori, come il confezionamento di prodotti alimentari, di cosmetici, ma anche di prodotti tecnici e industriali.

Le caratteristiche generali delle bobine di plastica

Le bobine di plastica vengono utilizzate in contesti differenti e la loro diffusione è dovuta principalmente alle ottime proprietà meccaniche dei polimeri moderni. Queste strutture garantiscono una buona resistenza e una certa malleabilità, aspetti che risultano ideali quando occorre avvolgere pellicole senza deformarle o danneggiarle. Inoltre, il peso relativamente contenuto di molti polimeri facilita il trasporto e la movimentazione, diminuendo gli sforzi necessari durante le operazioni di carico e scarico.

Alcune bobine presentano accorgimenti progettuali di rilievo, come scanalature studiate per ridurre l’aderenza tra gli strati, sistemi integrati di blocco per limitare gli spostamenti indesiderati e, in certi casi, rivestimenti superficiali pensati per assicurare una maggiore durata. Le caratteristiche variano spesso in funzione del settore a cui le bobine sono destinate, con soluzioni specifiche pensate per la lavorazione di materiali delicati, come film ultrasottili, oppure per l’uso in ambienti in cui è richiesta un’elevata sicurezza igienica.

Le tipologie più diffuse

Al momento è possibile trovare bobine di plastica in diverse configurazioni, che si distinguono in base alle proprietà dei polimeri impiegati e alle modalità di produzione. Tra le varianti più comuni ci sono:

  • le bobine di polietilene, impiegate per la loro versatilità e per la resistenza all’umidità, spesso consigliate nel settore alimentare;
  • le bobine di polipropilene, celebri per l’elevata trasparenza, oltre che per la stabilità che consente di salvaguardare la qualità dei materiali avvolti;
  • le bobine di PVC, scelte, in alcuni casi, per la buona adesione che offrono e per la resistenza a determinate sollecitazioni ambientali.

La scelta della tipologia più adatta dipende da diversi fattori, come lo spessore richiesto per il film, la tipologia di prodotto da confezionare e la temperatura operativa. È anche frequente che le aziende cerchino fornitori in grado di personalizzare le bobine secondo parametri specifici.

Le tecniche di utilizzo e il packaging sostenibile

La scelta delle bobine di plastica può incidere molto sulla gestione dei processi produttivi, perché un rotolo privo di imperfezioni riduce i tempi di fermo macchina. Alcune imprese adottano macchinari di ultima generazione che sono in grado di monitorare il tensionamento durante la fase di riavvolgimento e di prevedere eventuali fuoriuscite del film in modo automatico.

Oltre a questi aspetti, è aumentata l’attenzione verso il packaging sostenibile, e le bobine di plastica svolgono un ruolo importante in questa direzione: si stanno diffondendo sempre più materiali come il polipropilene riciclabile o le bioplastiche compostabili, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale nel lungo periodo.

In questo contesto, risulta vantaggiosa la possibilità di personalizzare dimensioni e spessori, perché permette di ridurre gli scarti e di ottimizzare il volume di materiale effettivamente utilizzato.

Le possibili applicazioni

La versatilità delle bobine di plastica emerge chiaramente osservando la molteplicità di settori che se ne servono. Nel campo alimentare, vengono spesso usate per confezionare prodotti freschi, alimenti dolci o salati, frutta secca e molto altro, grazie alla capacità di proteggere i cibi dal contatto con l’aria e dall’umidità.

Nel settore cosmetico, trovano impiego per la creazione di packaging dall’aspetto personalizzato, mentre in ambito industriale vengono sfruttate per avvolgere componenti metallici, componenti in gomma o materiali di varia natura, evitando contaminazioni durante la fase di stoccaggio.

Altre realtà, come quelle operanti nel ramo tessile, ricorrono alle bobine di plastica per confezionare abiti e tessuti, proteggendoli dalla polvere e facilitandone la movimentazione. In alcune situazioni, la disponibilità di film tecnici, dotati di specifiche proprietà antistatiche o ignifughe, amplia il numero di impieghi possibili, per soluzioni affidabili anche in ambiti che richiedono una particolare attenzione alla sicurezza delle operazioni.

Cisternette ibc: cosa sono, quando si usano e quali sono i campi di applicazione principali

Serbatoi d'acqua IBC

Negli ultimi anni, il contesto industriale ha subito profondi cambiamenti, guidati da una serie di importanti innovazioni tecnologiche. Al giorno d’oggi e, più che mai, si pone una sempre maggiore attenzione nei confronti della sostenibilità e dell’evoluzione delle esigenze di mercato. Per poter mantenere un vantaggio competitivo in questo frangente particolarmente dinamico, le aziende sono chiamate a investire in risorse e forniture essenziali, capaci di garantire prestazioni ottimizzate e una gestione efficiente delle operazioni. tra i diversi aspetti da dover prendere in considerazione allo scopo di ottimizzare le performance industriali, possiamo menzionare l’approvvigionamento di strumenti adeguati alla movimentazione e lo stoccaggio dei materiali. Tra questi, possiamo trovare le cisternette IBC, dove l’acronimo sta per Intermediate Bulk Container: una vera e propria soluzione indispensabile, trattandosi di contenitori versatili e resistenti, progettati per la gestione di liquidi e materiali sfusi. Le cisternette si distinguono per la loro capacità di combinare funzionalità e sicurezza, specie quando ci si rivolge ad un rivenditore di cisternette professionale ed affidabile come silc srl. Nel corso dei prossimi paragrafi, andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sugli utilizzi e gli ambiti di applicazione principali delle cisternette utili a supportare aziende e industrie in molteplici tipologie di contesti e situazioni.

Quando si usano le cisternette ibc? Le principali operazioni svolte da queste unità

Quando si parla di cisternette ibc, si fa riferimento ad oggetti e strumenti utilizzabili in un’ampia gamma di operazioni di vario genere, trattandosi di soluzioni versatili, facili da movimentare e con un’ampia capacità di contenimento. Tra le principali operazioni che si possono svolgere con le cisternette ibc, possiamo trovare lo stoccaggio di liquidi e materiali sfusi. Le ibc vengono, infatti, progettate per il contenimento di grandi volumi di liquidi, tra cui anche prodotti chimici, oli, solventi, acqua e persino alimenti liquidi. La loro struttura robusta e la possibilità di essere sigillate in modo sicuro le rendono ideali per la prevenzione di eventuali contaminazioni o ulteriori fattispecie potenzialmente avverse.

Non solo, le cisternette ibc assicurano un trasporto ottimizzato anche su mezzi come camion, treni e navi. La loro costruzione standardizzata, infatti, rende le ibc ideali per il trasporto di prodotti pericolosi, essendo conformi alle normative di sicurezza internazionale e per il trasporto di merci di varia natura. Ancora, alcune cisternette sono dotate di accessori che permettono di miscelare o dosare i materiali al loro interno. Si tratta di una funzione particolarmente utile nelle industrie chimiche e farmaceutiche, contesti in cui è importante gestire con precisione specifiche tipologie di elementi.

Le cisternette, inoltre, possono essere utilizzate per raccogliere e stoccare rifiuti liquidi, acque reflue o materiali riciclabili, contribuendo alla gestione sostenibile dei processi industriali. Infine, le ibc vengono adoperate per il contenimento temporaneo di perdite o per la gestione di liquidi contaminati in circostanze di emergenza, costituendo una soluzione rapida ed efficace per un contenimento sicuro delle sostanze. Le cisternette sono flessibili e resistenti e, pertanto, vengono adoperate in numerosi frangenti operativi.

I principali campi di applicazione delle cisternette ibc: ecco quali sono i settori in cui vengono maggiormente usate

Come già precedentemente accennato, le cisternette ibc trovano impiego in un ampio ventaglio di settori differenti, vista la loro capacità di adattarsi a diverse esigenze operative. Tra questi, troviamo l’industria chimica, in cui vengono utilizzate per lo stoccaggio e il trasporto di prodotti chimici pericolosi, solventi, acidi, basi e altre sostanze liquide. Ancora, questi strumenti vengono adoperati estensivamente nel settore alimentare, per il contenimento di ingredienti liquidi come succhi, oli, sciroppi, latte o acqua, preservandone l’integrità e rispettando la conformità normativa.

In agricoltura, le cisternette ibc vengono impiegate per il trasporto e la distribuzione di fertilizzanti liquidi, pesticidi ed erbicidi, oltre che per l’acqua da irrigazione. Le ibc vengono impiegate anche per trasportare e miscelare composti liquidi e semi-liquidi in ambito farmaceutico, in maniera tale che ogni elemento venga miscelato e adoperato in maniera igienica e sicura per gli utilizzatori finali e per i professionisti del settore. Questa peculiare tipologia di cisternette viene utilizzata anche per il trasporto di lubrificanti, oli industriali e carburanti, oltre che nel settore della gestione ambientale, per il contenimento di rifiuti liquidi, acque reflue e sostanze recuperabili.

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